Staglieno in medioformato

"L'ultima visita fu quella al cimitero (un luogo di sepoltura che fu pensato per accogliere 60.000 corpi), e di cui continuerò a ricordarmi quando mi sarò dimenticato dei palazzi.
E' un vasto porticato di marmo a colonne che si sviluppa intorno ad un grande quadrato di terreno vuoto; il suo ampio pavimento è di marmo, e su ogni lastra c'è un'iscrizione - perché ogni lastra copre un cadavere.
Su ciascun lato, dal momento che si cammina al suo interno, ci sono monumenti, tombe e figure scolpite che sono squisitamente lavorate e piene di grazia e bellezza. Esse sono nuove e immacolate come la neve; ogni contorno è perfetto, ogni forma è priva di mutilazioni, crepe o imperfezioni; perciò, questa imponente schiera di affascinanti forme è per me di gran lunga più piacevole della statuaria danneggiata e squallida che hanno salvato dalla rovina dell'arte antica e collocato nei musei di Parigi per la venerazione del mondo."

M.TWAIN, The Innocents Abroad, London 1869

Queste parole del grande romanziere americano sono ancor oggi la più forte testimonianza di cosa sia il Cimitero Monumentale di Genova, un museo dell'arte borghese della seconda metà del secolo scorso.

Per dirla con le parole di Emily Waugh "Il Père Lachaise e l'Albert Memorial sono nulla al confronto e la loro scomparsa non sarebbe una perdita grave fino a quando questa collezione esisterà".

Nelle Gallerie del sito è già presente una mia collezione di fotografie fatte con apparecchiatura digitale negli anni passati, però quest'anno ho deciso di rivedere il progetto utilizzando il medioformato e pellicola.

Ho così richiesto l'autorizzazione a poter riprendere con l'uso di cavalletto, per una finestra temporale di due mesi, facendo tesoro della ricerca precedente per quanto riguarda i monumenti e le inquadrature, cercando di decontestualizzarle il più possibile.

La fida 500C ha trovato nel Sonnar 150/4 il fido compagno e nella FP4+ la pellicola di riferimento.


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