Una foto...e Pirandello

Quando un romanzo fa capire più cose sulla fotografia rispetto a molti libri di fotografia che possono trovare posto in una libreria.

Ieri ho ricevuto un commento a questa mia fotografia che mi ha fatto fare la riflessione che porto in apertura.

"La vita di tutti i giorni vista attraverso la lente del distacco..."

E allora la mente è andata subito a Luigi Pirandello a al suo racconto "I quaderni di Serafino Gubbio".

Perchè questo? Perchè in quel romanzo, del 1925, viene praticamente teorizzata la "impassibilità della fotografia" ovvero vedere le cose e le persone in modo "distaccato", da puro occhio meccanico esterno, impassibile, per l'appunto, rispetto a ciò che sta accadendo e si sta riprendendo.

La raffinata visione di Luigi Pirandello, che fotografo non era ma che era attento osservatore di ciò che gli avvenica attorno, attraverso il personaggio di Serafino Gubbio, operatore cinematografico, era andato a determinare una caratteristica della fotografia che, proprio in quegli anni, vedeva in August Sander e i suoi ritratti "distaccati" un vero e proprio innovatore. La vera "magia" del tutto è il fatto che Pirandello e Sander non si conoscevano neppure e il lavoro di quest'ultimo non era di certo popolare al punto da passare i confini di Colonia.

Quindi un semplice commento da una parte è stato gratificante e dall'altro, più importante, mi ha permesso di arrivare alla riflessione d'apertura.

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Commenti: 1
  • #1

    maiemy (venerdì, 18 settembre 2015 14:20)

    Proprio un paio di giorni fa ho scritto su facebook una mia riflessione sul tema a corredo di una mia foto in aeroporto.
    Il distacco a mio parere non esiste. MAgari non ci sei dentro, ma il tuo osservare ti proietta in quello che vede e lo fa trascinandoti tramite le tue emozioni (positive o negative che siano).
    Ma il bello di tutto questo che scrivi e' nella descrizione intrinseca della fotografia che ne deriva.
    Cos'e' in fondo la fotografia ?
    Non mi ci sporco piu' le mani a ribaltare la domanda su assurdi tecnicismi. Ormai questa domanda vive in me in termini emotivi e di visione.
    La fotografia e' osservare ma non solo.
    La fotografia e' percepire.
    Il distacco e' del mezzo, ma il mezzo e' strumento e per tanto controllato da una persona che a mio avviso non puo' essere distaccata.
    La scelta stessa del soggetto e del momento rendono la fotografia non distaccata ma mezzo di trasmissione del pensiero di chi scatta.

    La forza delle tue foto sta anche in questo, nella capacita' di dare una prima parvenza di distacco e di mero riporto, ma in realta' basta poco per percepire la tua presenza in ogni immagine.
    E questo a mio parere rafforza il complimento che ti e' stata fatto con quel commento.

    ciao
    Emy